Che relazione abbiamo con il tema della vulnerabilità, della sofferenza, della fine della vita? Quali sono le storie che ci portiamo dietro e che magari ci condizionano?
C’è un passo della Mahābhārata, un testo sacro della tradizione indiana in cui si legge “La cosa più straordinaria del mondo è che nonostante vediamo le persone morire, non crediamo che questo possa succedere a noi”.
Sembra che la morte sia qualcosa che capiamo chiaramente ma solo in modo teorico. E ad ogni modo non deve riguardare noi e le persone che amiamo. Allora quando un evento arriva, ci troviamo spesso sconvolti, impauriti, arrabbiati.
Perchè ho scritto questo libro?
È proprio questa resistenza che mi ha spinto a scrivere il mio libro Vivere pienamente, Incontrare la vita la malattia e la morte con la Mindfulness edito da Hoepli. L’intenzione infatti è quella di renderci maggiormente aperti a affrontare un tema tanto cruciale e soprattutto a responsabilizzarci nel modo in cui scegliamo di vivere, in come scegliamo di abitare il mondo in modo sempre più intenzionale e non sbadato. Scopriamo che l’altra faccia della fragilità della vita è proprio la sua preziosità. Il libro è dedicato ci invita a prendere posto nella nostra vita e a farci tutta una serie di domande che ci permettano come dice lo stesso titolo di potere vivere pienamente.
Mi sono decisa a scrivere questo libro successivamente al difficile periodo della pandemia. Mi sono resa conto quanto impreparati siamo a volte nello scoprirci fragili; e quante resistenze nel volerne parlare, quanto pronti siamo a volere cambiare argomento.
Di cosa parla il libro?
Il libro si articola in quattro parti.
La prima parte del libro – Risvegliarsi – è dedicata a esplorare la mindfulness e alcuni elementi fondanti di questa pratica: il corpo, i pensieri, le emozioni, la vulnerabilità, la gioia.
La seconda parte – Quando tutto crolla – esplora alcuni aspetti della malattia e della morte: la resistenza che molti di noi nutrono, le resistenze verso questi momenti difficili e offre alcuni spunti per responsabilizzarci su questi temi.
La terza parte – Accompagnare – è dedicata ai caregiver, a chi accompagna la sofferenza di altri prendendosene cura, offrendo occasioni di riflessione sull’importanza di prendersi cura di sé per potersi prendere cura degli altri.
La quarta parte – Trasformare la sofferenza – è dedicata alla trasformazione della sofferenza, alla ricerca di un senso, al mistero e alla spiritualità.
Ogni capitolo è ricco di storie vissute in famiglia, con ospiti dell’hospice o con persone che hanno frequentato i miei corsi.
Per chi ho scritto questo libro?
Questo libro è adatto a tutti e non necessariamente a chi pratica mindfulness o meditazione. La mindfulness fa da cornice alla narrazione; diventa una lente che ci permette di osservare consapevolmente la vita, la malattia e la fine della vita con un nuovo sguardo. La pratica della consapevolezza permette di risvegliarci e scoprire in modo spontaneo e inequivocabile come la preziosità e la fragilità della vita siano di fatto, due facce della stessa medaglia.
Pur trattando di un tema così importante e difficile, il libro vuole soprattutto essere semplice e soprattutto pratico: come dico spesso, la meditazione è azione. Dunque, la lettura ci invita a occuparci di questi temi con la stessa cura e premura con cui ci occupiamo della vita.
- Il libro quindi è adatto per chiunque desideri esplorare il tema della fragilità della vita e non sa da dove iniziare.
- A chi attraversa un periodo difficile personalmente
- A chi ha un amico o un familiare che attraversa un momento difficile e vorremmo sapere come essergli vicino
Come leggere questo libro?
Per quanto il libro segua un suo ordine che va dal riconoscimento della sofferenza alla sua trasformazione, è possibile leggere il libro seguendo scegliendo i capitoli che in questo momento catturano la nostra attenzione. Per esempio, se stiamo assistendo una persona sofferente, sentiremo forse il bisogno di leggere qualcosa di più sul caregiving. Va bene così.
Soprattutto quando ci avviciniamo a questa lettura, l’invito è quello di accogliere qualsiasi stato d’animo si presenti: curiosità, paura, serenità, resistenza. A volte coltiviamo il pregiudizio che il tema della malattia e della morte debba essere accompagnato da emozioni difficili e faticose. In parte è così ma scopriamo anche che la consapevolezza di certi temi, può risvegliare in noi una certa urgenza a risvegliarci; e questa urgenza si trasforma in un vero e proprio inno alla vita, un invito a vivere pienamente.
Dopo avere letto questo libro
Se hai letto il libro ecco cosa potresti fare per me:
- Puoi mandarmi una testimonianza: cosa ti ha colpito? A chi lo consiglieresti? Basta una semplice frase che possa essere condivisa con altri. Puoi scrivere a info@itacamindfulness.com
- Se hai un account Amazon, puoi lasciare un tuo commento nella pagina Amazon. Ecco il link.
- Puoi suggerire il libro a qualcuno che potrebbe trarne beneficio in questo momento della vita.
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