Le Feste sono quasi alle porte e forse lo sono anche le nostre aspettative di come dovranno svolgersi. La mindfulness può davvero essere un alleato importante per esplorare le Feste con occhi rinnovati osservando il nostro desiderio che le cose vadano in un certo modo, la nostra reattività in famiglia, la disponibilità ad ascoltare chi ci sta vicino; soprattutto per coltivare la lentezza nonostante il frastuono e prenderci cura di noi. Ecco qualche suggerimento per incontrare il Natale consapevolmente: senza bisogno di prendere posto in un cuscino da meditazione, le feste ci offrono un’arena per praticare.
Come fosse il primo Natale
Perché i bambini amano così tanto il Natale? Sarà per i regali, l’albero, le luci; ma soprattutto perché hanno ancora la possibilità di incontrare tutte queste cose con la mente libera da costruzioni, aspettative, sorprendendosi del regalo a prescindere dall’oggetto, meravigliandosi anno dopo anno di ritrovare quei decori per l’albero che avevano dimenticato. Chi ha bambini a casa saprà di cosa parlo: abbiamo la possibilità di imitarli con sincerità e fare loro compagnia in quello stupore. Nella meditazione si chiama “mente del principiante” e possiamo concederci di incontrare il Natale come fosse la prima volta e meravigliarci di ogni regalo e gioire di ogni brindisi.
Andrà come deve andare
Arriviamo alle feste con un piano di battaglia. Lista delle spese, lista dei regali, lista di menu, lista degli invitati. Ogni lista racchiude una serie di aspettative. Nella meditazione ci apriamo alla possibilità di non avere aspettative e non cercare risultati. La meditazione appartiene alla modalità dell’essere e non del fare. Forse possiamo provare a vivere queste feste così come sono, senza sforzo, senza cercare risultati o aspettative. Non sarà sempre possibile, ma possiamo metterci alla prova e incontrare ogni persona e ogni situazione senza aspettarci nulla di particolare.
Accogliamo
Ci troveremo tutti almeno una volta bloccati nel traffico, in lunghissime file al supermercato o in un negozio dietro una signora che è indecisa su cosa comprare. Magari ci troveremo davanti situazioni spiacevoli, conversazioni che preferiremmo evitare, momenti di insofferenza e giudizio. Magari penseremo di avere dimenticato ogni insegnamento della mindfulness. Non è così. Nella meditazione “what’s in the way is the way”, ciò che si trova sulla nostra strada, fa parte della nostra strada. Probabilmente ognuna di quelle persone, ognuna di quelle situazioni ci offre un’opportunità di pratica. La meditazione è relazione, che relazione abbiamo con questo momento?
Riconciliazione
Nel corso delle feste la generosità è assai presente con la tradizione dello scambio dei regali, dei biglietti e dei tanti messaggi che augurano pace e serenità. Ma cosa stiamo facendo quando auguriamo pace e serenità? Non c’è nulla di astratto nella pace, come non c’è nulla di astratto nella meditazione. La prima pace nasce nel nostro cuore. La generosità è un’abilità innata e nella meditazione è presente in pratiche come quello della gentilezza. Anche la scelta di prendere posto nel nostro cuscino da meditazione è di per sé un gesto di cura e gentilezza verso noi stessi che si trasforma in cura e gentilezza verso le persone che incontreremo. A questo proposito, condivido una pratica di riconciliazione del mio insegnante Bob Stahl. La riconciliazione non coincide con il dimenticare gli eventi o il male che abbiamo provato. Si tratta piuttosto di creare spazio nel nostro cuore e fare ammenda per trovare la pace prima di tutto dentro di noi.
La riconciliazione è la strada per fare pace con noi stessi e il mondo. Vivere con un cuore libero da risentimento e dal rancore è il coronamento della vita. In qualsiasi momento abbiamo la possibilità di trovare uno spazio dentro di noi per aprire la porta a questa possibilità. Potete praticare seguendo questa traccia oppure provare a seguire le indicazioni sotto.
1. Riconciliazione verso noi stessi. Facciamo pace con tutte le volte in cui ci siamo sentiti inadeguati. Apriamo il cuore a una profonda auto-compassione e all’amore per noi stessi. “Che io possa vivere serenamente e in pace. Che io possa accettarmi così come sono”.
2. Riconciliazione verso coloro che abbiamo ferito. Apriamo il nostro cuore e contempliamo la possibilità di fare ammenda a coloro che abbiamo ferito in qualche modo. Usiamo la nostra saggezza per riflettere su come le nostre azioni sono state alimentate dalla paura, dall’ansia, dalla mancanza di consapevolezza o dalla necessità di proteggerci.
3. Riconciliazione verso coloro che ci hanno ferito. Può sembrare inizialmente molto difficile e richiedere un certo coraggio. Allo stesso tempo la pratica aiuterà a liberare il nostro cuore, favorendo un senso di pace e liberandoci dal peso di vivere nel risentimento e nel rancore. Nell’aprirci alla riconciliazione verso chi ci ha ferito, riflettiamo che proprio come la nostra mancanza di consapevolezza ci ha permesso di ferire altri, questo potrebbe anche essere vero per coloro che ci hanno ferito.
Se avete voglia di leggere l’articolo completo in inglese di Bob o ascoltare la sua voce mentre guida la pratica. Ecco il link.
Che il mondo possa dimorare nella pace.
Che possa iniziare da ognuno di noi.