Beh ora mi sento un po’ più forte. 
E più coraggiosa. 
Ho preso delle decisioni che tre mesi fa non credo avrei preso. 
Ho tagliato rami secchi, che mi portavo appresso da tanto tempo e ho provato finalmente sollievo. 
E leggerezza e libertà. 
Anche di dire la mia. Senza remore e senza paura. 

Qualcosa è cambiatoStefania Bedin

Grazie per avermi insegnato a fermarmi e respirare.

GrazieElisabetta Ebhardt

Con questo libro, Anna accompagna – come fa con i corsisti e i praticanti negli incontri in presenza – anche il lettore con “gentilezza e fermezza” in un percorso di scoperta e presenza mentale.

La scoperta non solo, come potrebbe far intuire il tema, della sofferenza e della morte ma, al contrario, della gioia che si incontra nella vita, propria e degli altri.

La stesura umile e sapiente ha il pregio di adattarsi alle necessitá di ciascuno: sia esso il principiante che vuole capire che cosa sia la mindfulness, o il praticante con piú esperienza che desidera ri-attingere alle intenzioni che lo portano a praticare, sia esso un familiare che si scontra, suo malgrado, con la sofferenza o un malato che cerca conforto e senso davanti alla paralizzante realtá del dolore.

Il testo non indulge mai né su rassicuranti filosofie lontane dal mondo né su pratiche pret-a-porter cosi in voga: si sposta, invece, delicatamente poggiando il peso ora su esempi alti e profondi e riferimenti dottrinali solidi, ora su indicazioni pratiche che conducono ad assaggiare o approfondire la pratica della presenza mentale anche nella sofferenza.

Ció che rende questo libro cosi fertile e vero è la palpabile esperienza e competenza di Anna Li Vecchi sia in termini di pratica della mindfulness, sia di pratica della sofferenza umana: il lettore viene accompagnato per mano a partecipare ad alcuni tratti di strada di praticanti e persone affette da patologie ed ha la sensazione di “ricevere in dono” queste esperienze e di poter rispecchiare la propria umanitá nelle vite degli altri.

Vivere pienamente è l’invito ma anche l’intenzione che resta alla fine del percorso per essere pronti non solo davanti alla sofferenza e alla morte ma ancor di piú a cospetto della Vita.

Un invito e un’intenzioneBeppe Pedron

Per VIVERE PIENAMENTE possiamo coltivare il CORAGGIO di tenere DOLORE E GIOIA insieme SENZA CAMBIARE ARGOMENTO, di fronte a malattia e morte.

Così che possiamo imparare ad INCONTRARE LA FINE DELLE COSE , momento dopo momento, con consapevolezza; e avvicinare il dolore degli altri offrendo un ASCOLTO profondo.

Questa consapevolezza TRASFORMA il nostro modo di VIVERE E AMARE

Le parole del libroAlessandra Mauri
Ho iniziato il corso di mindfulness sperando di migliorare la qualità della mia vita  poiché sentivo che la frenesia e le ansie quotidiane mi stavano facendo perdere il contatto con la realtà. So che ho ancora molta strada da percorrere, credo comunque di avere acquisito le basi e le giuste indicazioni per raggiungere quella consapevolezza di cui ho bisogno. 
La consapevolezza di cui ho bisognoAlessandro Crosera

Ho letto molti libri e conosciuto vari autori che si sono accostati ai difficili argomenti di malattia, dolore, sofferenza e morte.
Ma nessuno mi aveva ancora portato così in alto e, al tempo stesso, così in profondità, nel contatto con queste verità, tutt’uno con la vita. La Poesia qui lo ha reso possibile, anima di queste pagine e del cuore di Anna, l’autrice che le ha scritte.

 

La poesia tra le pagineMarica Flandoli

Il libro è scritto in modo semplice e profondo e la prima parte appartiene alle fondamentali pratiche introduttive di mindfulness che hanno valore generale e preparano il terreno alla seconda più delicata e impegnativa . Quando si entra in contatto pieno con la malattia e il fine vita si sente la qualità dell’esperienza sul campo dell’autrice. Ed è questa la forza e la preziosità del libro.

Semplice e profondoMarco Iannelli

Affrontare un tema così complesso e difficile come quello della malattia, della sofferenza e della morte richiede una notevole dose di coraggio ma anche preparazione e consapevolezza. Anna Li Vecchi ci riesce magistralmente  e ci offre un’opera che non vuole essere un manuale su come affrontare con la mindfulness la sofferenza e la morte, ma un libro profondo, intenso, scritto davvero col “cuore“ in cui si è guidati ad incontrare ed esplorare con delicatezza e gentilezza, proprie della mindfulness, le difficili emozioni, le paure, le resistenze  che accompagnano quei momenti cruciali della vita. È un libro davvero prezioso che aiuta a trovare un senso alla sofferenza e al dolore, a trasformarli in forza vitale che dona sacralità all’esistenza. Un libro che parla di sofferenza e morte ma che è un inno alla vita.

Un inno alla vitaAnnalisa De Nardo

Un argomento difficile ma affrontato dall’autrice con competenza e saggezza, un testo dalla lettura scorrevole, che dà spunti di vera riflessione e stimoli per una vita piena e consapevole.

Per una vita piena e consapevoleMarco Musetti

Non c’è un momento giusto per leggere questo libro perche’ ogni momento è quello giusto. Per me è come una cara amica che mi sta accanto e mi aiuta a capire. Un libro da non perdere

Quando leggere questo libroBarbara Dimartino