Di recente, partecipando a un ritiro di meditazione, uno degli insegnanti ha descritto la vita in ritiro come un periodo di tempo limitato, condiviso con altre persone, in cui ogni momento è un’occasione di pratica. Ecco che, in un certo senso, possiamo guardare al periodo delle feste come a una sorta di ritiro-non-ritiro dal momento che, per un periodo di tempo limitato, possiamo allenarci a trasformare ogni momento in un’occasione di pratica, e ci troveremo in situazioni più o meno affollate.
Il periodo delle Feste divide: c’è chi lo aspetta trepidante e anticipa gli addobbi per poterne godere il più a lungo possibile, c’è chi lo teme per numerose ragioni che vanno dallo stress che inevitabilmente porta con sé, o per le forti emozioni che evoca quando ci ricordano assenze importanti. Comunque, qualunque sia lo stato d’animo con cui viviamo queste giornate, questo periodo arriva ogni anno!
Fare nascere nel nostro cuore
Mi piace allora ricordare che quella che chiamiamo meditazione, è prima di tutto la coltivazione di atteggiamenti e qualità che ci sostengono. La parola “meditazione” è legata al concetto di “coltivare”. La parola che in lingua pali e in sanscrito descrive la meditazione è “bhavana” che significa letteralmente “portare in essere” o “far nascere”. Dunque se un aspetto della meditazione racconta il raccoglimento, un’altra esprime la possibilità di fare nascere qualcosa nella nostra mente/cuore, e di prendercene cura perché possa poi trasferisri nella nostra vita. Allora nel periodo che racconta la natività più importante, possiamo domandarci cosa vogliamo fare nascere nel nostro cuore? La meditazione allena capacità già innate in ogni essere umano. Non meditiamo sull’attenzione: coltiviamo l’attenzione; non meditiamo sulla gentilezza: alleniamo la gentilezza.
Le Dieci Perfezioni: Qualità da Coltivare
Durante le feste, possiamo lasciarci ispirare dalle Parami, le Dieci Perfezioni insegnate nella tradizione buddhista. Si stratte di una lista di qualità che racconta sia il frutto che l’addestramento necessario. Soprattutto mi piace come queste qualità mostrano come la meditazione sia una pratica dedicata alla fioritura della persona nella comunità in cui vive, dunque ogni pratica ha una dimensione soprattutto relazionale, ha senso quando in connessione con altre persone. Di questa lunga lista, non preoccupiamoci di ricordare ogni cosa: piuttosto, nel leggere queste qualità riconosciamo quale risuona maggiormente nel nostro cuore e lasciamo che diventi un’intenzione per questo periodo.
Generosità
La generosità su cui riflettere non ha solo a che fare con una dimensione materiale ma soprattutto a una un’apertura del cuore, a una disponibilità a offrirsi. Potremmo donare tempo, attenzione o semplicemente la nostra presenza. Come diceva Simone Weil, “L’attenzione è la forma più rara di generosità”. Soprattutto trovo utile ricordarci in questo periodo dell’anno della generosità che abbiamo ricevuto, il tempo, la cura, l’attenzione che altri ci hanno dedicato.
Etica
Per crescere forti e solidi, abbiamo bisogno di radici profonde. L’etica racconta non tanto un aspetto morale o ciò che è giusto o sbagliato. Piuttosto nel periodo delle feste possiamo riguarda il modo in cui le nostre parole, pensieri e azioni influenzano gli altri. Le feste, spesso teatro di discussioni e tensioni, possono diventare un’occasione per coltivare parole che generano gioia e relazioni senza rimorsi prendendoci la responsabilità del segno che lasciamo.
Rinuncia
Rinunciare è una forma di generosità. Quando diciamo “no” a qualcosa, diciamo “sì” a ciò che conta davvero. Rinunciare racconta la nostra capacità di lasciare andare, di semplificare. Questo Natale, potremmo chiederci: a cosa posso rinunciare per semplificare la mia vita e focalizzare le mie energie su ciò che è essenziale? Come scrive George Eliot: “Teniamo ciò che vale la pena di tenere e soffiamo via il resto con il fiato della gentilezza”.
Saggezza
Costruendo sulle qualità precedenti, possiamo riconoscere la saggezza come il discernimento che nasce dall’esperienza. Durante le feste, possiamo riflettere allora su cosa ci nutre e cosa ci svuota, scegliendo momento dopo momento e creando spazio per coltivare energia e vitalità.
Energia
La pratica richiede un’energia appropriata: né troppa, né troppo poca. Ogni momento è un invito a domandarci: cosa è necessario ora? Le feste, con le loro richieste, possono essere un allenamento prezioso per imparare a gestire e rinnovare le nostre energie e comprendere cosa va incoraggiato, sostenuto o abbandonato.
Pazienza
In continuità con quanto appena scritto, ecco che la pazienza è un’alleata necessaria. Attenzione a non confonderla con sopportazione. La pazienza non è passività, piuttosto racconta una forza interiore. Durante le festività, potremmo chiederci: con chi o cosa allenare la pazienza? Potremmo scoprire per esempio l’importanza di essere pazienti con noi stessi tutte le volte in cui non saremo generosi, gentili, saggi e non riusciremo a tenere fede alle nostre buone intenzioni.
Verità
La verità è il fondamento di una vita autentica. Quali sono le cose che contano davvero per noi? Le feste, con la loro frenesia, possono allontanarci da ciò che è importante. Questo è il momento di rimanere vicini a ciò che è vero per noi, soprattutto di riconoscere cosa conta nella nostra vita.
Determinazione
La determinazione è l’intenzione che orienta la nostra vita. Si dice che per una barca senza direzione, non ci sono venti favorevoli. Allora, in questo senso è utile, dare una direzione corrisponde a riconoscere un’intenzione (magari tra le qualità in questa lista). Forse tenere un diario di quello che osserviamo nel corso delle giornate.
Gentilezza
La gentilezza è la capacità di accogliere ciò che arriva con un cuore aperto. Soprattutto chi vede nel periodo delle feste un tempo sfidante e difficile può forse scegliere di coltivare gentilezza. Accogliere prima di tutto il proprio sentire senza l’aspettativa che debba essere diverso, senza la fretta di fare passare queste feste il più velocemente possibile. Piuttosto scegliere la gentilezza come risposta a quello che le giornate porteranno.
Equanimità
L’equanimità è la capacità di rimanere stabili in mezzo a ciò che è piacevole e spiacevole. Le feste ci offrono infinite opportunità per praticare questa qualità, affrontando con equilibrio sia le gioie che le difficoltà. Il momento in cui sediamo e meditiamo è per eccellenza un momento in cui alleniamo l’equanimità. Sediamo in mezzo al caos della giornata, della nostra mente e alleniamo l’equilibrio in mezzo a tutto quello che arriva. Ecco che nel corso delle feste, possiamo anche stabilire l’intenzione di sedere ogni giorno e prenderci questo tempo di equanimità, un tempo in cui scegliamo di non alzarci a prescindere da quello che succede intorno a noi.